La presenza nell’azienda della figura del medico competente è obbligatoria ove i suoi lavoratori debbano per legge essere sottoposti a specifica sorveglianza sanitaria.
Al datore di lavoro spetta attivare la sorveglianza sanitaria, e quindi nominare il medico competente ed indicare il suo nominativo nel documento di valutazione dei rischi. La mancata nomina del medico competente prevede delle sanzioni, può, infatti, essere punita con un’ammenda da 3.000 a 10.000 € ed anche con l’arresto da 3 a 6 mesi.
Da notare che in passato le sanzioni per mancata nomina del medico competente erano più lievi: arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1?500 a 6?000 € e l’aumento intervenuto nelle pene testimonia dell’attenzione da dare al problema.
La nomina del medico competente, che è delegabile dal datore di lavoro al dirigente, è sanzionata, in caso di inosservanza, solo a carico del datore di lavoro, accanto alle altre sanzioni relative invece agli illeciti riconducibili agli obblighi indelegabili. Il più delle volte la mancata nomina non è una scelta consapevole, ma la conseguenza della mancata conoscenza di tipologie di lavoro che comportano l’obbligo della sorveglianza sanitaria. Tra esse anche quelle: degli impiegati, se utilizzano il computer per un tempo superiore a 20 ore medie settimanali; gli addetti ai lavori notturni, per i quali il rischio potrebbe essere facilmente sottovalutato puntando solo a quelli più immediatamente percepibili quali: esposizione a polveri, rumore, vibrazioni, radiazioni, agenti chimici e biologici, cancerogeni, sollevamento manuale carichi.
I termini per effettuare la valutazione sono fissati entro il 31 dicembre 2010 e comunque non devono superare il 30 giugno 2012 (D.Lgs. 81/08).