In Giugno 9, 2014

Il Rapporto annuale INAIL 2011, illustrato a Montecitorio lo scorso 10 luglio, mostra un bilancio positivo dell’andamento degli infortuni in Italia.
Infatti, nel 2011 gli infortuni denunciati all’Istituto sono stati 725.174, il 6,6% in meno rispetto ai 776.099 del 2010. Anche il numero d’infortuni mortali è in flessione, registrando 973 casi contro i 920 passati (-5,4%).

Considerando l’effetto della crisi economica che imperversa dal 2010, il calo “netto” degli infortuni sul lavoro è stimato intorno al -5% per gli infortuni in generale e al -4% per quelli mortali. La diminuzione del totale degli infortuni riguarda non solo gli infortuni sul luogo di lavoro (dai 687.970 casi del 2010 ai 643.313 nel 2011, con un decremento del 6,5%) ma anche quelli in itinere (da 88.129 casi nel 2010 a 81.861 nel 2011). Gli infortuni relativi ai soggetti che lavorano sulle strade (conducenti mezzi di trasporto merci e persone, addetti alla manutenzione stradale e rappresentanti di commercio) dopo anni di continui aumenti, mostrano finalmente una flessione significativa (-8,4%).

Il 90% degli infortuni del 2011 è stato registrato nel settore industria e servizi, il 6% in agricoltura e il 4% tra i dipendenti statali. Il calo più rilevante si riscontra nell’industria e servizi (-6,6%), nel settore agricoltura (-6,5%) e, a seguire, per i dipendenti del conto Stato (-5,8%). Quanto ai casi mortali, la maggiore riduzione interessa i dipendenti statali (-18 %) e l’industria e servizi (-6,3%). Il settore agricoltura segna un aumento del 2,7% (da 112 a 115 casi).
Gli infortuni a carico di lavoratori stranieri sono scesi dai 119.396 del 2010 ai 115.661 del 2011, con un calo del -3,1%.

Quanto all’età dei soggetti, la fascia compresa tra i 35 e i 49 anni appare la più colpita (44% di tutti gli infortuni), la fascia di età degli ultra 65enni mostra un calo (-8,3%), seguita da quella dei 35-49 anni (-6,2%), mentre nella classe 50-64 anni si registra un aumento (+6,7%). La fascia sotto i 35 anni evidenzia un forte calo dei casi mortali (-23,2%), a fronte di un calo degli occupati (-3,2%).
Nel 2011 vi sono state 4000 denunce di malattie professionali in più (+9,6%) rispetto al 2010, probabilmente grazie alle novità apportate dalla normativa e al conseguente svolgimento di attività di informazione, formazione e prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro.
Tra le patologie più segnalate emergono le malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee, mentre i tumori professionali rimangono la prima causa di decesso per malattia tra i lavoratori.

 

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