In Giugno 9, 2014

Risultati positivi per l’Inail che ha raccolto i dati in merito all’attività ispettiva realizzata nel 2011. Su circa 21mila aziende coinvolte nell’indagine, poco più di 18mila hanno fatto registrare delle irregolarità, rappresentando l’85,59% del totale.

Insieme ai risultati Inail, durante un incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Roma, sono stati presentati anche i risultati dei controlli effettuati da Inps, Enpals e Ministero. In totale, sono stati individuati più di 250mila lavoratori con contratto irregolare, un dato che, secondo il direttore generale delle Attività ispettive del Ministero del Lavoro, Paolo Pennesi, “testimonia una buona incisività dell’azione di controllo, considerato anche che il numero delle verifiche è diminuito di circa il 7% rispetto all’anno precedente”.

Per quel che riguarda i lavoratori irregolari, circa 118mila sono in nero, individuati in parte dai quattro enti indicati (circa 105mila) e in parte dalla Guardia di Finanza (13mila). Si tratta di una cifra in “evidente diminuzione rispetto ai 151mila lavoratori dello scorso anno”, ha affermato ancora Pennesi. Un calo questo che può essere ricondotto all’azione sanzionatoria della normativa e alla contrazione dell’occupazione che va dunque a incidere sul lavoro sommerso.

Il sommerso ha evidentemente delle ripercussioni sulla sicurezza dei lavoratoricoinvolti che non hanno alcuna garanzia, contrattuale, che tuteli la loro salute e la loro sicurezza. Per analizzare più da vicino il fenomeno del lavoro irregolare è stato anche creato un Osservatorio dei lavoratori regolarizzati che dà indicazioni precise sul settore economico e la dimensione dell’azienda, nonché sulle caratteristiche dei dipendenti (compreso età, sesso, nazionalità, orario di lavoro e titolo di studio).

 

Hai bisogno di aiuto?